Le stagionalità del mercato
Rapporto domanda offerta

Tol Communication Srl

Articolo scritto da Monzani Samuele

Il termine stagionalità si riferisce alla tendenza dei mercati finanziari a mostrare modelli coerenti relativamente al rapporto domanda-offerta, adottando come periodo di riferimento l'anno solare.

Naturalmente, in quanto tendenze, le stagionalità sono generali. I prezzi effettivi possono variare notevolmente di anno in anno: infatti, un'ampia varietà di fattori, come le tensioni geopolitiche e l’inflazione , influenza i mercati.
I modelli stagionali dei mercati finanziari possono essere specifici di determinati periodi dell'anno (stagioni, mesi, settimane), eventi attesi (date di rendicontazione aziendale, pubblicazioni di dati governativi, il Black Friday) o condizioni climatiche. In particolare, le principali tendenze stagionali dipendono da alcuni fatti noti: la maggior parte delle attività umane ha cicli stagionali; gli stati d'animo delle persone variano in tipici periodi dell'anno, come le festività; la correlazione tra domanda e offerta di un'attività economica muta; pagamenti eccezionali in momenti specifici, generalmente alla fine o all'inizio dell'anno; le condizioni climatiche, che possono essere più o meno rigide.

Il mercato che mantiene una più elevata stabilità di anno in anno è certamente quello delle materie prime agricole. Le ragioni della stagionalità riguardano i cambiamenti annuali del clima e le abitudini di consumo. Così, i minimi stagionali di questi prodotti sono raggiunti nel periodo della raccolta, quando la domanda è più pressante: la soia, ad esempio, tocca i massimi tra aprile e giugno e i minimi tra agosto e ottobre. Altre materie prime agricole di notevole rilevanza sul mercato sono il grano, lo zucchero, il cotone, il caffè e il cacao.

Un’altra tipologia di mercato è quello dell’energia e riguarda, in particolar modo, il petrolio (West Texas Intermediate, o WTI, e il Brent) e il gas naturale. Entrambi sono caratterizzati dalla medesima stagionalità: nel periodo dicembre-febbraio, i prezzi rimangono bassi; l’intervallo tra marzo e maggio si distingue per l’inizio del movimento rialzista; i mesi di giugno, luglio e agosto presentano una certa stabilità nei prezzi; l’arco temporale tra settembre e novembre registra, infine, i massimi annuali. In questo caso, la stagionalità si verifica per diversi motivi: di fatto, i periodi di maggior uptrend - tra marzo e maggio e tra settembre e novembre – sono giustificati da una maggiore domanda per incrementare le riserve. Il periodo primaverile anticipa il momento estivo, connesso ad aumento dei viaggi turistici e delle attività agricole di raccolta, mentre l’autunno precede l’inverno, nel quale i riscaldamenti domestici usufruiscono delle riserve di energia.

Per concludere il ragionamento riguardante i mercati delle materie prime, è quantomeno da citare la stagionalità dei metalli preziosi, come oro, argento e platino, che raggiungono i picchi massimi in gennaio, febbraio e settembre, mentre quelli minimi in marzo e aprile. Tuttavia, i metalli preziosi sono considerati come beni rifugio nei momenti di incertezza economica e, quindi, possono subire notevoli variazioni rispetto a quelle che sono le ciclicità annuali.

Rivolgendo, ora, l’attenzione sul mercato, non più delle materie prime, ma su quello delle azioni, si ha la presenza di un picco minimo, in settembre, e di due picchi massimi, di cui il principale nelle settimane prossime al Natale (da cui “rally di Santa Claus”), mentre il secondario tra luglio e agosto – il cosiddetto “summer rally”. Inoltre, gennaio è considerato da molti un barometro, in grado di prevedere l’andamento futuro dell’intero anno dal punto di vista del rendimento azionario, impiegando come punto di riferimento lo S&P 500.

Sempre rimanendo nel contesto americano, una stagionalità di più lunga durata è il ciclo delle elezioni presidenziali. Ha durata quadriennale e coincide con il mandato del presidente degli Stati Uniti d’America. Secondo questo modello, proposto da Hirsch nel suo Trader’s Almanac, i rendimenti migliori nel mercato azionario americano sono quelli riguardanti gli anni post-elettorali e quelli pre-elettorali, rispettivamente il primo e l’ultimo anno del ciclo presidenziale.

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