Principali indici azionari statunitensi
Quali sono?

Tol Communication Srl

Articolo scritto da Monzani Samuele


Gli indici del mercato azionario sono utili strumenti di analisi della salute del sistema produttivo globale e specifico dei singoli Paesi. Di notevole rilievo è il mercato americano, che si può vantare di avere gli indici più seguiti dai media e dagli investitori: lo Standard and Poor's 500 (S&P 500) e il Dow Jones Industrial Average (Dow o DIJA). In questo articolo sono esposte le principali differenze.

Il Dow Jones Industrial Average
Fondato nel 1896, il Dow Jones Industrial Average è il più longevo dei due indici. Se inizialmente contava solo 12 società, oggi il numero è aumentato fino a 30. I criteri di selezione per far parte del DJIA riguardano elementi qualitativi e quantitativi: annovera quelle società che godono sia di un’eccellente reputazione nei rispettivi settori industriali sia di un continuum di profitti a lungo termine. Anche per queste ragioni, similmente all'EURO STOXX 50, al Nikkei 225 e al nostro FTSE MIB, il Dow è considerato un indice blue chip in quanto include quelle aziende ad elevata capitalizzazione azionaria. Meno conosciuti, ma non di minor importanza (e da non confondere con il DJIA) sono il Dow Jones Transportation Average, con i titoli delle 20 maggiori società di trasporto e distribuzione, il Dow Jones Utility Average, riguardante le 15 maggiori società operanti nei mercati di gas, acqua ed elettricità, e il Dow Jones Composite Average, composto dalle 65 società dei due indici precedenti e del DIJA.
Differentemente dal Dow Jones Industrial Average, lo Standard and Poor's 500 riesce a coprire un maggior numero di aziende nei più diversi settori.

Lo Standard and Poor's 500
Introdotto nel mercato nel 1957, è probabilmente il più famoso dei tre indici. Sebbene comprenda solo circa 500 delle migliaia di società quotate in borsa negli Stati Uniti, ne rappresenta circa l'80% del valore: non a caso uno dei criteri che un’azienda deve soddisfare per essere inclusa nello S&P 500 è una capitalizzazione di mercato di almeno 14,6 miliardi di dollari.

La principale differenza tra il Dow Jones Industrial Average e lo Standard and Poor's 500 è la metodologia di calcolo dei due indici. Nel primo ciascuna società costituisce una frazione dell'indice proporzionale al prezzo delle azioni della società stessa (indice price-weighted), mentre nel secondo i componenti dell'indice con una capitalizzazione di mercato più elevata avranno un maggiore peso nell'indice totale (indice market-value-weighted).

Illustriamo un esempio significativo per capire come la differenza fra le due tipologie di indici azionari possa influire notevolmente sulle variazioni percentuali.
Consideriamo un generico indice borsistico costituito da due società, X e Y, aventi l’una 20 azioni, l’altra 2. I valori iniziali delle azioni sono rispettivamente 30 e 100 (con somma 130), mentre quelli finali 50 e 90 (140 in totale).

Per quanto riguarda gli indici price-weighted, la variazione totale dell’indice è (140130)100 / 130 = +0,07%;

Nel caso degli indici market-value-weighted, la somma iniziale è fornita dal calcolo 3020 + 1002 = 800, quella finale è 5020+902 = 1180. In questo caso, la variazione percentuale dell’indice è (1180800)100 / 800 = +47,50%.

Realisticamente, però, le differenze percentuali giornaliere tra i due indici sono notevolmente minori, ridimensionate da una parte dal numero di società quotate – non due, come nell’esempio –, dall’altra dalla presenza delle aziende del Dow nello Standard and Poor’s 500.

Una seconda differenza tra lo S&P 500 e il DJIA è una diretta conseguenza della numerosità e della composizione dei due indici. Sebbene correlati, il primo, a causa dell’elevata varietà di settori inclusi, tende ad essere più volatile del secondo, con il risultato di avere maggiori guadagni nel mercato rialzista, ma peggiori perdite in quello ribassista: infatti, se lo S&P 500 contiene un numero più elevato di titoli a minor capitalizzazione, che attirano i flussi di denaro durante i boom del mercato, il Dow riceve attenzione durante le recessioni, caratterizzate da un aumento esponenziale del VIX e dalla fuga degli investitori verso la sicurezza e i dividendi di aziende economicamente più solide, come i blue chip nel Dow.

Altri indici azionari americani
Altri indici azionari americani che sono meno popolari, ma che hanno comunque un certo rilievo nel contesto economico americano e che, come lo S&P 500, sono market-value-weighted, sono i seguenti: la famiglia NASDAQ, di cui alcuni esempi sono il NASDAQ Composite, costituito principalmente da quelle azioni del settore tecnologico scambiate all’interno del mercato NASDAQ, ed una sua sezione, il NASDAQ-100, avente quotate le 100 maggiori imprese non finanziarie;

il RUSSELL-3000, contenente le 3000 società a maggiore capitalizzazione, circa 98% del volume azionario americano;

il WILSHIRE-5000, comprendente tutte le società aventi azioni quotate sul mercato. Inizialmente un paniere di circa 5000 titoli, da cui il nome, oggi ne conta più o meno 3500.

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