Riflessione di Marco Bernasconi sulla capitulation odierna.

Tol Communication Srl



Buongiorno a tutti i miei lettori,



Scrivo queste parole in quella che, tecnicamente, può essere definita una giornata di "capitolazione".

È uno di quei momenti in cui chi fa trading, chi ha capitali investiti, è costretto a fermarsi e riflettere.

Purtroppo la storia non insegna, e gli investitori – lo vedo ogni giorno – hanno la memoria corta.




A supporto di questa mia riflessione, allego il grafico mensile del Nasdaq con un'annotazione nel punto in cui scoppiò la crisi del Covid.

È interessante osservare cosa accadde al mercato in quella fase: un crollo iniziale, un fondo toccato con paura... e poi una risalita che ha portato gli indici ben oltre i livelli pre-pandemici.



Cosa ci insegna tutto questo? Cosa ci insegnano, in fondo, tutte le capitolazioni nella storia della Borsa – e ce ne sono state tante?




Insegna che il mercato va letto al contrario rispetto a come lo leggono le masse.

Bisognerebbe comprare in giornate come quella di oggi.

Bisognerebbe uscire dal mercato con lucidità, senza pentimenti, quando si fanno nuovi massimi giorno dopo giorno.



E invece accade l'opposto:



  • Nel panic selling, tutti vendono come se non ci fosse un domani.

  • Nel pieno della FOMO (la “fear of missing out”), tutti comprano come se non ci fosse un domani.




Mi sento spesso come se predicassi nel deserto. Ma continuo a farlo, perché credo in quello che dico.




Tutto quello che stiamo vivendo è il risultato di una concatenazione di eventi.

Il mercato, come si vede chiaramente dal grafico, aveva raggiunto livelli record. Era inevitabile che arrivasse un momento di discesa.




Sì, è vero: Trump ha innescato questo movimento. Ma non sarebbe accaduto se il mercato non fosse stato così tirato.

Il crollo è stato violento perché partivamo da livelli molto alti.

Eppure, nonostante questo calo, ci troviamo ancora sopra i valori che il mercato aveva prima del Covid – parliamo di circa tre anni fa.




È più salutare questa correzione adesso? O era meno salutare la velocità con cui il mercato è cresciuto?




Il mercato si basa su multipli degli utili. Se le aziende lavorano per aumentare quei multipli, il valore delle azioni cresce di conseguenza.

In questo momento stiamo vivendo un naturale ridimensionamento. Si ripartirà da nuovi livelli.



Ma si ripartirà. Questo è certo.




Oggi c’è meno rischio nel comprare rispetto al 20 dicembre 2024, quando sembrava tutto facile e tutti acquistavano senza farsi domande.




E sono anche sicuro di un'altra cosa: Trump non vorrà passare alla storia come colui che ha fatto crollare i mercati, ma come colui che li ha riportati in alto.




Non lo stimo, non lo stimerò mai. Non mi piace il suo modo di fare, non mi piace nulla della sua persona.

Non mi piace il danno che ha causato, né il modo in cui lo ha causato, senza farsi alcuno scrupolo.

E mi infastidisce che continui imperterrito, nonostante tutto.




Ma una cosa la riconosco: sa manovrare i mercati. E vuole essere lui a gestirne i movimenti.

Vedremo, durante il suo mandato, gli stessi massimi che abbiamo visto in passato. E vedremo anche nuovi massimi.




È un’opinione che condivido ogni giorno in modo più implicito, ma oggi ho voluto esprimerla chiaramente.




Ricevo molte email, molte richieste di parole di conforto.

Mi sento in dovere di scriverle, e lo faccio volentieri.

Ma ricordo sempre che ciò che dico è solo la mia opinione.

Vale per quello che vale.




Auguro a tutti buon trading.

Auguro a tutti di saper diversificare,

di non esporsi eccessivamente,

e di avere la forza di moderarsi, sempre, negli investimenti.



— Marco Bernasconi






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